Qual’è la scala più “armonica”?

Continuando a parlare di armonici e fondamenti fisici della musica, vediamo oggi che rapporto c’è tra questi fenomeni e gli intervalli musicali. Esistono scale più o meno concordi con queste costatazioni?
Continuando a parlare di armonici e fondamenti fisici della musica, vediamo oggi che rapporto c’è tra questi fenomeni e gli intervalli musicali. Esistono scale più o meno concordi con queste costatazioni?
Diverse persone in tutto il mondo asseriscono di sentire suoni inspiegabili provenire dalla Terra, e in alcuni casi li hanno anche registrati e messi a disposizione su You Tube.
Spesso in questo blog vengono citate qualità del suono come frequenze ed armonici. Probabilmente molti lettori non conoscono il significato scientifico di questi termini, quindi cercherò di spiegarlo in quest’articolo.
Anche se spesso non siamo in grado di percepirlo, viviamo immersi in una sostanza che fluisce sempre circondando il nostro mondo. In alcuni momenti ci diventa palese e si manifesta anche nelle piccole cose che accadono, rendendole magnifiche.
Ricordo a tutti i lettori che questo sito si propone di ricercare le connessioni tra musica, cultura e natura umana per capire che la musica è più di un semplice divertimento. D’altro canto non voglio in alcun modo sostenere che la musica da sola possa curare alcune importanti patologie, ma solo aiutare il benessere dell’uomo.
Grazie al processo dell’Entrainment una certa frequenza sonora può mettere in vibrazione un corpo che sia in relazione con essa. Il fenomeno dei battiti binaurali cerca di sfruttare questo principio per favorire la comparsa nella mente di un certo tipo di “stato cerebrale”.
La Cimatica è una scienza impegnata a dimostrare che le frequenze del suono possono interagire e plasmare la materia. Ecco un video che mostra come alcune frequenze possono interagire con la materia grazie al principio dell'entrainment.
La meditazione cerca di avvicinare ogni persona che la prova alla propria parte più intima ed ancestrale, senza richiedere una rinuncia alla dimensione esteriore, ma piuttosto un’integrazione. La creatività è il più grande esempio del processo che la meditazione può compiere, in questo modo la musica può diventare davvero profonda e interiore.
La musica appartiene all’uomo da sempre ed è infatti presente nel bagaglio culturale di ogni popolo grande o piccolo esistito sulla Terra. Accompagna riti spirituali, momenti fondamentali della vita come battesimi, matrimoni e funerali ed è spesso associata alla creazione e nascita dell’Universo.
Immaginate un cantante che interpreta un brano. Ora pensate che indipendentemente dal testo del brano il cantante possa trasmettere un certo tipo di “intenzione” tramite la sua performance, e magari ripetendo la stessa canzone, ma con un intento, diverso cambino completamente le sensazioni che ne derivano. Vi sembra possibile?
Liberare la mente è un sogno di molti, ma ottenere questa qualità non è per niente semplice, richiede molta volontà e maturità. La cosa che spesso non è evidente è che il vero carceriere della mente siamo noi stessi e non gli altri.
Ad ogni suono di base ne corrispondono altri più acuti con frequenza multipla rispetto ad esso, allo stesso modo, anche la terra emette una frequenza che può essere rintracciata nello spettro udibile. La nota è un SOL.
Grazie al concetto di valore musicale delle note, è stato più facile per alcuni ragazzi imparare le frazioni matematiche.
La mente non dovrebbe essere alimentata nei suoi processi immaginativi, perché questo provoca pregiudizi che non danno alla realtà la possibilità di manifestarsi nella sua genuinità.
Sono stati messi a punto programmi per “allenare” il cervello a svolgere meglio le sue funzioni di sincronizzazione, si chiamano “Whole Brain Activation”. Sono attività studiate per sviluppare le potenzialità di tutto il cervello, soprattutto dei bambini e dei ragazzi in età scolastica.